La notizia è di fine maggio ed è di quelle che ti aspetteresti ma che ti lasciano comunque senza parole. Almeno a noi è successo così!
Quando abbiamo letto della nuova Intelligenza di Google, Veo 3, naturalmente il fatto che Big G avesse lanciato sul mercato uno strumento di ultima generazione molto sofisticato non ci ha sorpreso più di tanto ma quando lo abbiamo visto all’opera, guardando i video che subito hanno fatto il giro dei Social, beh, siamo davvero rimasti impressionati.
Che cosa consente di fare la nuova IA di Google
Google Veo 3 è un nuovo modello di Intelligenza Artificiale text-to-video rilasciato da Google Deep Mind capace di generare video sorprendentemente realistici con audio di alta qualità nativo sincronizzato. E la vera novità è appunto questa. Veo 3 “rompe il silenzio” come si legge sul sito e come dichiarato da Demis Hassabis, CEO della divisione di ricerca e sviluppo in IA di Google (Google DeepMind): “Per la prima volta, usciamo dall’era del muto nella generazione video”. È la prima volta, infatti, che un prodotto dell’IA associ alle immagini suoni, effetti e persino dialoghi.
Per il momento lo strumento consente di realizzare video realistici della durata di otto secondi ma la risoluzione fino a 4K e l’audio che viene generato e si accompagna alle immagini perfettamente in sincrono, performando molto bene anche in lingua italiana, rende il risultato finale assolutamente realistico e credibile.
Questo un esperimento:
Le opportunità e i rischi
Facile intuire le enormi opportunità che tecnologie come quella di Veo 3 consentiranno e gli scenari nel campo della produzione filmica, della comunicazione, dell’insegnamento e di tanti altri settori ancora.
Però, c’è un però: i risultati sorprendenti a cui ci sta abituando l’Intelligenza Artificiale riaccende ogni volta i riflettori sui rischi del Deep Fake, cioè su quelle creazioni talmente verosimili da essere indistinguibili da riprese reali. Si presenta sempre più incalzante quindi la necessità di adoperare sistemi per etichettare e individuare i video sintografici (arte AI): quelli di Veo 3 sono appositamente marchiati da una filigrana in modo da essere identificati su SynthID Detector, il portale per aiutare a identificare i contenuti generati dall’IA.